ANNA TURINA

Anna Turina

Nuvole rapide, alberi snelli, colonne che tendono al cielo, ali di insetti leggeri, alte sedie sottili… Opere che paiono disegnate nell’aria, quasi fossero il capriccioso e irriverente scarabocchio di una matita dal tratto sicuro, guidata da una mano libera e da una mente piena di immaginazione e fantasia. Segni dinamici che si fanno materia, occupando lo spazio con un sorriso divertito, in bilico tra gioco e solenne riflessione sulla nostra quotidiana esistenza. Oggetti che giocano con le trasparenze e un’apparente fragilità, che dimostrano, con insolente semplicità e freschezza, l’inaspettata leggerezza del ferro. Sono opere magiche, attraenti e intriganti, coinvolgenti e poetiche, che riflettono l’intelligenza, la sottile ironia e la fantasia dell’artista che le ha create: Anna Turina, scultrice prestata al teatro, alla performance e al design (discipline con le quali ama dialogare, conservando sempre la propria felice indipendenza). Ottima artista, forte di un percorso di sperimentazione di tecniche diverse, reso omogeneo da un’evidente riconoscibilità stilistica, Anna Turina collabora, infatti, anche con la scena teatrale d’avanguardia (alcune delle sue macchine sono realizzate per la compagnia di teatro Scarlattine) e ama sporcarsi le mani con le discipline più diverse, progettando complementi d’arredo e oggetti d’uso quotidiano, ideando performance e momenti ludici per adulti e bambini, scrivendo e illustrando racconti.
C’è un mondo nella ricerca di Anna, un universo creativo e immaginifico che va conosciuto da vicino, esperito, compreso. Un universo che chiede in prestito all’infanzia – con cui mantiene un dialogo costante – la creatività e la fantasia e che dona agli adulti un modo nuovo di pensare alle cose, anche quelle più quotidiane e noiose, come una piccola fastidiosa mosca. Tra fiaba e visione surreale, fumetto e grafica classica, scultura sperimentale e tecnica tradizionale, Anna ammanta di sogno, con la sua apparente ingenuità, tutto ciò che interpreta, trasformando la pesantezza del ferro nella leggerezza di un segno di matita, in opere che, pur conservando la forza espressiva, celano con il loro candore l’asprezza della materia e la fatica della sua lavorazione. Impossibile resistere alla tentazione di toccare, di entrare in contatto con loro. Del resto l’interattività è una caratteristica portante della ricerca della Turina, che pensa al visitatore della mostra non come a uno spettatore ma come a un fruitore, chiamato a relazionarsi con l’oggetto artistico, vivendolo in modo diretto, come esperienza reale e personale. A essere sollecitati non sono tanto i meccanismi percettivi quanto piuttosto le logiche esperienziali e la fantasia creativa di ciascun individuo, libero di “farsi rapire” da questi oggetti dall’aura magica, che paiono usciti da una fiaba e che ci parlano di mondi che forse un tempo ci appartenevano pure.
Pur piacendo tanto ai bambini – che non hanno alcuna difficoltà a viverle e comprenderle – le macchine artistiche della scultrice sono pensate anche, e forse soprattutto, per gli adulti, particolarmente consigliate a tutti coloro che abbiano voglia di mettersi in gioco, liberandosi dalle pesanti sovrastrutture, dai ruoli, dalle granitiche verità cui “il mondo dei grandi” ci sottopone ogni giorno, e indicatissime per chi dell’arte apprezza il volto più poetico e visionario.

(da Mondo Scarabocchio, catalogo della mostra allo Spazio heart, Vimercate, 2012)