I temi dell'arte: Paesaggio

I temi dell'arte: Paesaggio
6 novembre al 24 novembre 2019
Villa Borromeo d'Adda, Arcore

con Armando Fettolini

organizzazione: Ponte43 per heart - pulsazioni culturali
catalogo: Ponte43 per heart - pulsazioni culturali

 

Oggi ha ancora senso parlare di generi artistici? E quale è il loro ruolo?Sette mostre, dedicate ad altrettanti temi della tradizione (Arte Sacra, Paesaggio, Ritratto, Autoritratto, Natura Morta, Nudo e figura, Soggetto storico, mitologico e letterario), e una serie di incontri e iniziative provano a rispondere a questi interrogativi, proponendo un approccio inconsueto all’analisi dell’opera d’arte: la lettura iconografica.


Il paesaggio è uno dei soggetti artistici più diffusi e apprezzati nell’attualità. Eppure la sua storia come genere autonomo ha origini recentissime, molto più contemporanee di tutti gli altri generi presi in esame dal nostro pro-getto. Interpretato nei secoli come sfondo per scene a tema sacro o mitologico o storico o, tuttalpiù, per ritratti all’aperto, il paesaggio conosce la sua (lenta) rivalsa a partire dal XIX secolo, prima destando l’interesse della generazione romantica (che gli attribuisce comunque un significato simbolico-filosofico) e poi di cenacoli artisti-ci quali quello di Barbizon, che si avvicinano con sempre maggior convinzione al paesaggio come soggetto tout court, inaugurando la pratica della pittura en plein air. Inviso dagli ambienti accademici che non lo accettano tra i generi ufficiali, il paesaggio trova terreno fertile nelle schiere dei pittori del vero, che ne fanno oggetto di speri-mentazione e rinnovamento del linguaggio artistico: un ruolo che gli sarà ampiamente riconosciuto anche dalle Avanguardie di inizio Novecento e dalle generazioni successive che, progressivamente, finiranno con il tradurlo in forme sempre più astratte, fino a renderlo qualcosa di assai differente dallo scorcio di vero proposto dagli artisti della seconda metà dell’Ottocento. Da Kandinskij a Mark Rothko - che amava definire i suoi color fields dei pae-saggi -, il paesaggio incontra così, con un processo tanto inesorabile quanto interessante, l’astrattismo. Un’inda-gine del genere paesaggistico nell’epoca contemporanea, dunque, deve per forza di cose relazionarsi anche con il piano dell’astrazione, con il dissolvimento della grammatica figurativa verso la dimensione aniconica. Un discorso
a sé meritano invece il tema della marina e la veduta, due soggetti molto presenti anche nella produzione classica, che si distinguono per storia ed evoluzione dal paesaggio più propriamente detto. Tutte queste riflessioni hanno guidato la scelta delle opere in mostra, realizzate da artisti tra loro molto diversi e impegnati nell’interpretazione del tema con personalità ben distinte. Dalle marine di turneriana memoria alle geometrie di una metropoli, dalla suggestione di un paesaggio naturale alla totemica maestosità delle vette montane...: le opere di trenta artisti contemporanei si confrontano su uno dei soggetti più suggestivi della storia dell’arte.


In mostra opere di: Luca Abbadati, Francesco Betti, Bruno Biffi, Giovanni Bonaldi, Andres David Carrara, Giorgio Celon, Giovanni Cerri, Angelo Dozio, Luigi Erba, Franco Fasulo, Debora Fella, Edoardo Fraquelli, Nadia Galbiati, Fabio Giampietro, Federica Gonnelli, Maddalena Granziera, Ugo La Pietra, Fabio Maria Linari, Luciano Pea, An-tonio Pedretti, Cristiano Petrucci, Marco Petrus, Roberto Picchi, Vera Pravda, Nicolò Quirico, Silvia Serenari, Kim Sommerschield, Alessandro Spadari, Pierantonio Verga, Arturo Vermi.