Al di là delle apparenze, l'arte italiana negli anni '80

Al di là delle apparenze.
L’arte italiana degli anni Ottanta
 
una mostra del progetto BinarioArte
in collaborazione con heart – PULSAZIONI CULTURALI e Ponte43
con il sostegno del Museo della Permanente di Milano

a cura di Simona Bartolena
 
dal 29 febbraio al 28 aprile 2024
inaugurazione a ingresso libero giovedì 29 febbraio alle 18.30
presentazione del catalogo “Al di là delle apparenze” mercoledì 13 marzo alle 20.30 (sala Picasso)

vasca espositiva del teatro Binario 7 di Monza, via Turati 6
 
Il progetto BinarioArte prosegue il suo percorso attraverso i decenni del Novecento: dopo “1962 - 2022. A sessanta dai Sessanta”, che ha riscosso ampio successo di pubblico e di critica nella primavera del 2022, e il viaggio nel periodo complesso, caratterizzato da dibattiti vivacissimi, scontri, impegno ideologico e una straordinaria volontà di rinnovamento di “70! Un percorso nell’arte italiana degli anni Settanta”, della tarda primavera 2023, arriva ora nella vasca espositiva del teatro Binario 7 di Monza un nuovo viaggio alla scoperta dell’arte contemporanea: con “Al di là delle apparenze” si atterra dritti nel decennio successivo, gli anni Ottanta.

Il contesto
Troppo spesso etichettati come il periodo dell’effimero e delle apparenze, epoca in cui hanno preso forma tutti i mali della società contemporanea, gli anni Ottanta sono invece un decennio sorprendente, contraddittorio e complesso - tutt’altro che liquidabile in un immaginario da televisione commerciale. Analizzarne le tendenze culturali e artistiche non è semplice: gli anni Ottanta sono molto – forse ancora troppo – vicini all’età presente (la distanza aiuta sempre a trovare una chiave di analisi lucida e oggettiva) e, soprattutto, non sono caratterizzati da movimenti ben riconoscibili e codificati e gruppi di lavoro organizzati. Si evitano le ideologie declamate e i manifesti collettivi. Tutti caratteri che rendono difficile tracciare dei confini precisi, evidenziare delle linee comuni, seguire dei percorsi omogenei.

Tra Milano e Roma
La scelta degli artisti si è basata sulla volontà di tracciare un itinerario in questo decennio così eterogeneo e poliedrico. Particolare attenzione si è data alla scena artistica di Milano e di Roma, ma non mancano in mostra anche artisti di altra provenienza.
Si torna a dipingere
Nella prima metà degli anni Ottanta si assiste a un prepotente ritorno alla pittura. Dopo anni di minimalismo e intellettualismo concettuale si torna a dipingere e a preferire la figurazione all’astrattismo. La pittura, dunque, ha un ruolo da protagonista nell’esposizione, ma non mancano esempi che tendono altrove, con artisti che hanno impiegato linguaggi e strumenti diversi nella loro ricerca.
Le opere in mostra
La mostra presenta più di 40 opere firmate da alcuni dei principali protagonisti della scena artistica del decennio, da Sandro Chia a Mimmo Paladino, da Enzo Esposito a Mimmo Germanà, da Giuseppe Maraniello a Bruno Ceccobelli, da Marco Nereo Rotelli a Marco Lodola e molti altri. Come nelle precedenti mostre del ciclo ci si è avvalsi della collaborazione del Museo della Permanente di Milano, che è intervenuto con un importante prestito di lavori di proprietà della collezione, e di quella degli archivi degli artisti e di numerose collezioni private da tutta Italia.
Le finalità
L’esposizione ha come sempre una finalità innanzitutto didattica e divulgativa, per rendere fruibili i movimenti, i linguaggi e le ricerche che hanno contraddistinto l’epoca (e che sono oggi più che mai attuali) anche a un pubblico di non addetti ai lavori.
 
“Rispetto alle due mostre precedenti, gli anni Ottanta presentano alcune complessità che hanno reso molto più difficile la selezione delle opere degli artisti. Quello proposto è solo uno dei molti percorsi possibili in un decennio ancora molto (forse troppo) vicino a noi, quindi passibile di riletture e interpretazioni molto diverse e soggettive. Gli anni Ottanta, inoltre, presentano una tendenza all’individualismo e un rifiuto per le aggregazioni e l’appartenenza a movimenti organizzati che li rende ancor più complicati da presentare con un discorso coerente, che segua una linea didattica. Nella mostra ho provato a raccontare le anime molteplici di questo decennio discontinuo e contraddittorio, troppo spesso frainteso e accusato di aver gettato le basi per i grandi mali della contemporaneità. In un certo senso, in effetti, gli anni Ottanta ci hanno regalato una grande libertà senza lasciarci le istruzioni per l’uso o gli strumenti per gestirla e per metterla a frutto. La loro leggerezza, parola chiave di un decennio che nasce all’ombra di un periodo di tensioni e radicalismi, nasconde sfumature sensibili, che meritano di essere approfondite e osservate con cura, a partire dalle diversità sostanziali che caratterizzano la prima dalla seconda metà del decennio. Credo che, rispetto alle precedenti, la mostra sarà per molti una vera e propria scoperta: gli artisti in mostra, provenienti da tutta Italia (con un focus particolare sulla scena romana, oltre che su quella milanese già protagonista delle due esposizioni precedenti), sollevano con le loro opere riflessioni importanti e molto attuali sull’arte, sul valore della pittura e sulle diverse modalità di comunicazione artistica”, spiega la storica dell’arte e curatrice della mostra Simona Bartolena.
 
 
“Collaborare con Simona Bartolena per noi è sempre un piacere: con la sua professionalità e la sua sensibilità, unite a una profondissima conoscenza del mondo dell’arte, riesce ad avvicinare, interessare e appassionare sia chi già di arte è esperto, sia chi si avvicina alle opere da neofita. L’arte, anche quella contemporanea come in questo caso, magari considerata di difficile analisi e interpretazione, è - dovrebbe essere - di tutti e, soprattutto, alla portata di tutti: inauguriamo con piacere il terzo capitolo del progetto avviato due anni fa, che ha contribuito a trasformare gli spazi che abitiamo quotidianamente con il teatro e con la scuola di teatro in una casa per tutte le arti”, commenta il direttore artistico del teatro Binario 7 di Monza Corrado Accordino.
 
 
Orari
da martedì a domenica dalle 15 alle 18

Biglietti

intero 5 euro