Baj e l'arte nucleare

BUM! ENRICO BAJ E L’ARTE NUCLEARE
Dal 27 gennaio al 5 maggio una nuova grande mostra al MUST
a cura di Simona Bartolena

BUM! Come recita il titolo di un manifesto dipinto da Baj, Dangelo e Colombo nel 1952.
Esplode una pittura nuova, visionaria, liberissima e indifferente alle regole.
Dopo il successo della retrospettiva su Bruno Munari dell’anno scorso e proseguendo il percorso di riscoperta dei grandi artisti del ‘900 italiano (Ligabue, Guttuso, Manzù, Depero), il MUST Museo del territorio di Vimercate inaugura la mostra “BUM! Enrico Baj e l’arte nucleare”, con una selezione di oltre 20 opere provenienti da collezioni private e gallerie che indaga la figura di Enrico Baj, con il suo stile inconfondibile e la carica potentemente comunicativa dei suoi lavori polimaterici e degli artisti che con lui, negli Anni ‘50 del ‘900, vollero operare un radicale rinnovamento della pittura, prendendo spunto dall’esperienza dell’Informale, aggiornandola e superandola e sperimentando nuove forme possibili fra arte e scienza.
La mostra racconta la nascita e lo sviluppo del Movimento Nucleare attraverso una selezione di opere firmate dai fondatori e dagli artisti che con loro collaborarono.
Evidente, fin dal nome scelto per il movimento, è il riferimento alla fissione atomica, attualissimo in un’epoca che vedeva tristemente farsi realtà l’idea di una guerra nucleare ma anche la possibilità di un utilizzo non aggressivo dell’energia atomica.
A Milano, nel 1952, in un clima di grande fermento culturale, Enrico Baj e Sergio Dangelo fondano il Movimento Nucleare. Sulla scorta delle sperimentazioni di Gianni Dova e dello Spazialismo e rimeditando la lezione surrealista, i due giovani artisti propongono una nuova via espressiva, in bilico tra scienza e istinto, impulsività e rigore, attitudine ludica e impegno sociale.
Sperimentando nuove tecniche e impiegando nuovi materiali, aprono all’arte nuove possibilità, diventando a loro volta riferimenti per le generazioni successive.
Scrive la curatrice della mostra, Simona Bartolena: “Enrico Baj e Sergio Dangelo ricordano più volte nei loro scritti la libertà e la spregiudicatezza con cui si muovevano all’epoca della fondazione del Movimento nucleare. Una libertà preziosa, che lasciava le loro menti e la loro creatività andare a briglia sciolta. Mi piace partire da qui, per ricordare innanzi tutto un momento straordinario della scena artistica italiana (milanese in particolare). Dopo Munari, un’altra testimonianza di quanto preziosa sia la libertà creativa e la possibilità di lavorare senza paletti o costrizioni, soprattutto da parte del mercato. …E non è un caso che Joe Colombo, il terzo pittore nucleare, sia diventato poi un designer geniale, proprio sulle tracce di Bruno Munari.
Con una attenzione particolare a Enrico Baj, che dei tre è il più noto, la mostra restituirà non solo delle grandi personalità artistiche, ma anche un momento storico meraviglioso per l’arte italiana ed europea.”