Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso

Giorgio de Chirico e l’oggetto misterioso
Serrone di Villa Reale, Monza

27 settembre 2014 - 1 febbraio 2015

con Victoria Noel Johnson

organizzazione VIDI
in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico

Giorgio de Chirico è senza dubbio la ?gura artistica più importante e poliedrica del panorama italiano del Novecento. Pittore, scultore, scenografo, costumista, scrittore, illustratore di opere letterarie, dal racconto mitologico ai grandi classici moderni, grande conoscitore della ?loso?a antica e moderna e amante della cultura classica, riporta nelle sue opere elementi di questa scon?nata conoscenza. La sua pittura meta?sica è carica di suggestione, ricca di atmosfere enigmatiche in cui dominano l’immobilità e il silenzio, dove la prospettiva ha un ruolo fondamentale all’interno della composizione.
L’esposizione presenta oltre trenta opere della collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico dagli anni Quaranta ?no alla metà degli anni Settanta, con l’obiettivo di illustrare il ruolo che l’oggetto misterioso gioca nella produzione artistica del Maestro.
Il percorso della mostra sarà iconogra?co, per meglio approfondire il rapporto del pittore con alcune tematiche della sua ricerca, in particolare con la presenza ricorrente di alcuni oggetti.
Il microcosmo artistico di Giorgio de Chirico, fatto di visioni, fantasie e ricordi, ci offre un punto di vista inconsueto su oggetti comuni e molto famigliari che pensiamo di conoscere, ma che all’interno dell’opera assumono un signi?cato diverso nel momento in cui vengono combinati tra loro in modo inaspettato o illogico.
“[…] mi accorsi che ci sono moltissime cose strane, sconosciute, solitarie che possono essere tradotte in pittura […]. Rappresentarsi tutto come enigma […][incluso] l’enigma di cose considerate in genere insigni?canti. Sentire il mistero di certi fenomeni dei sentimenti, dei caratteri di un popolo, immaginare anche i geni creatori come oggetti molto curiosi che possiamo rigirare da tutti i lati. Vivere nel mondo come in un immenso museo di stranezze, pieno di giocattoli bizzarri, variopinti, che cambiano aspetto, che a volte come bambini rompiamo per vedere come sono fatti dentro. – E, delusi, ci accorgiamo che sono vuoti” (Giorgio de Chirico, ca. 1912).