I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte

I Macchiaioli, una rivoluzione d’arte
Palazzo delle Paure, Lecco
settembre 2019 - gennaio 2020

organizzazione: Vidi
in collaborazione con Ponte43

La vicenda dei Macchiaioli si svolge in un periodo assai complesso della storia italiana. In un’Italia non ancora unita, la politica piuttosto libertaria del Granduca Leopoldo di Toscana rende Firenze il luogo ideale per dibattiti politici, oltre che culturali, che altrove sarebbero stati censurati da governi ben più autoritari. Nel capoluogo toscano giungono intellettuali da ogni dove: vi risiedono, ad esempio, Nicolò Tommaseo, Paolo Imbriani e Giuseppe La Masa. Anche gli artisti arrivano da altre zone della penisola: Vincenzo Cabianca arriva a Firenze nel 1854 da Verona; Vito d’Ancona è di Pesaro; Silvestro Lega viene da Modigliana, in provincia di Forlì, Giuseppe Abbati da Napoli, mentre Saverio Altamura è originario di Foggia. La Macchia, dunque, non è affatto un fenomeno toscano: essa nasce, al contrario, da un dinamico e fertile scambio culturale tra artisti provenienti da aree assai differenti di un paese ancora politicamente, geograficamente e culturalmente frazionato. Ma non è solo la presenza di artisti provenienti dalle diverse zone della penisola a provocare la piccola grande rivoluzione dei macchiaioli: fondamentale è anche il passaggio di alcuni artisti provenienti da altre nazioni europee e la permanenza in città di una notevole colonia di residenti stranieri.
Il percorso della mostra indaga la nascita, gli sviluppi e l’eredità del movimento macchiaiolo, raccontando le ragioni dell’importanza del nuovo linguaggio nel panorama pittorico italiano e i suoi rapporti con quello internazionale.