I miei 8000. Armando Fettolini

I miei 8000
Armando Fettolini
0pere dal 1998 al 2020  
 
Monastero di Santa Maria della Misericordia
Missaglia, Lc
 
dal 25 settembre al 16 ottobre
inaugurazione domenica 25 ottobre, ore 17.00
 
mostra a cura di
Simona Bartolena
 
sostenuta e promossa da
Consorzio Villa Greppi
nell’ambito di
Album – Brianza paesaggio aperto

Organizzata da: Ponte43



Materiche, profondamente espressive, in bilico tra figurazione e astrazione, le opere di Armando Fettolini raccontano, procedendo per serie tematiche, l’animo umano, il vissuto, la diversità.
Il suo percorso di artista comincia più di quarant’anni fa, con le prime esposizioni pubbliche, ma la passione per l’arte lo accompagna fin da bambino. Più di quarant’anni nell’arte: un’arte senza confini, sempre sentita e sincera, che ama la sperimentazione e la libera espressione, restando fedele alla pittura, la sua tecnica d’elezione. Pur continuando a guardare al futuro con entusiasmo e costante voglia di rinnovarsi, Fettolini si può concedere con serenità uno sguardo indietro, immaginando un percorso che racconta il suo passato, accompagnandoci fino al presente. Un viaggio che ha richiesto dedizione e sacrificio (da qui la citazione simbolica di una scalata), ma che ha portato anche bellezza e gioia.
La mostra presenta più di cento lavori, tra dipinti, sculture e installazioni, selezionati dall’artista e dalla curatrice, provenienti da collezioni pubbliche e private oltre che dall’archivio dell’artista.
I vasti spazi del Monastero della Misericordia accolgono a perfezione una mostra che ripercorre interamente la ricerca dell’artista, indagando le singole tematiche presenti nella sua produzione, con tavole, carte, sculture, installazioni datate tra gli anni Novanta e i nostri giorni.
 
Ciascuna delle tematiche indagate dall’arte di Armando Fettolini suggerisce riflessioni importanti sulla condizione umana, sulla diversità, sulla necessità di guardare il Mondo con occhi meno ipocriti: dai Randagi alla serie del Mondo degli strani, dai Corpi in viaggio fino ai più recenti Blu, le iconografie interpretate dall’artista sono sempre racconti emozionanti, capaci di coinvolgere anche il visitatore meno attento. In mostra viene data un’attenzione particolare anche a questo tipo di narrazione, con un apparato didattico pensato per rendere comprensibile anche a un pubblico di non addetti ai lavori il vero significato dei lavori esposti.
Una sezione specifica è dedicata al tema sacro, molto presente nella produzione dell’artista ma meno frequentemente esposto. Le salette del piano terra sono, infatti, interamente destinate a questa importante tematica.
 
In occasione della mostra sarà pubblicato un libro che, pur seguendo la narrazione del percorso di mostra, approfondisce il racconto anche con le immagini di opere che non è stato possibile esporre. Il libro, oltre ai testi di Simona Bartolena, contiene saggi dedicati all’artista di Flaminio Gualdoni, Matteo Galbiati e Giacomo Ambrosi.