I temi dell'arte: Natura morta

I temi dell'arte: Natura morta
23 febbraio al 22 marzo 2020
Spazio heart, Vimercate

con Armando Fettolini

organizzazione: Ponte43 per heart-pulsazioni culturali
cataloto: Ponte43 per heart-pulsazioni culturali



Oggi ha ancora senso parlare di generi artistici? E quale è il loro ruolo?Sette mostre, dedicate ad altrettanti temi della tradizione (Arte Sacra, Paesaggio, Ritratto, Autoritratto, Natura Morta, Nudo e figura, Soggetto storico, mitologico e letterario), e una serie di incontri e iniziative provano a rispondere a questi interrogativi, proponendo un approccio inconsueto all’analisi dell’opera d’arte: la lettura iconografica.


Dietro alla definizione un po’ cupa di natura morta (quasi opposta a quella di vita immobile utilizzata in inglese e nelle lingue germaniche) si cela uno dei generi più affascinanti della storia dell’arte. Riconosciuta come genere autonomo verso la fine del Cinquecento, quando artisti quali Caravaggio o i maestri fiammingo-olandesi vi si dedicarono con passione, la Natura morta ha avuto fortune alterne nella storia e nel mercato dell’arte, ma non ha mai smesso di offrire motivi di riflessione agli artisti, che l’hanno spesso impiegata come luogo di sperimentazione e ricerca. Da Édouard Manet, che riteneva la natura morta “la pietra di paragone della pittura” a Paul Cézanne, che ne fa uno dei propri temi d’elezione, dagli avanguardisti di inizio Novecento fino agli artisti del versante Pop e del Nouveau Réalisme, la composizione di oggetti inanimati è molto presente anche in epoca moderna e contemporanea, aprendo percorsi che portano da una parte verso l’estetica del vero e dell’iperrealtà e dall’altra verso il concettuale.
In origine ammantata di significati altri, portatrice di moniti morali e riflessioni sull’effimero, la natura morta conserva ancora oggi un fascino tutto particolare, vagamento inquieto, spesso velato di un certo intellettualismo o di una certa vena provocatoria. Come per gli altri generi affrontati dal progetto I Temi dell’arte, anche per la natura morta abbiamo voluto suggerire possibili motivi di riflessione e tracce per indagini sul tema, attraverso le opere di artisti di età, formazione e stile molto diversi. Il dialogo tra i differenti punti di vista sul medesimo tema offre, come di consueto, una panoramica sulle molteplici declinazioni del genere nell’attualità. Lo Spazio heart si trasforma per l’occasione in un grande contenitore per oggetti e utensili quotidiani, fiori recisi, stoviglie e presenze inanimate, ospitando i lavori di più di trenta artisti che, in modi diversi e con differenti attitudini, hanno affrontato il genere della natura morta negli ultimi decenni.


In mostra opere di: Claudio Beorchia Enrico Bernasconi Corrado Bonomi Raffaele Bonuomo Andrea Boyer Giuseppe Buffoli Casagrande&Recalcati Alik Cavaliere Cesar Rosabianca Cinquetti Matilde Domestico Alberto Gianfreda Massimo Giannoni Piero Gilardi Mimmo Iacopino Giorgio Laveri Kazumasa Mizokami Carlo Mangolini Michele Munno Tatsiana Naumcic Daniela Novello Lorenzo Pacini Leonardo Prencipe Man Ray Tino Stefanoni Luciano Ventrone Luca Vernizzi Giancarlo Vitali